Francia negrizzata

Il titolo ricopia quello pubblicato sulla prima pagina di un giornale italiano negli anni ’30, periodo in cui cominciarono ad essere emanati i provvedimenti per la difesa della razza italiana. In questa prima pagina, vi era una foto con una madre e il figlio entrambi di carnagione scura. Una didascalia, più o meno «descriveva» i caratteri dei due soggetti fotografati. E’ servita la Carta del 1° Gennaio 1948 per sancire con due articoli (21:«Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione»;3:«Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.») l’evitare il ripetersi, nel nostro Paese, di obbrobri simili.

Spesso, quando si tratta della soluzione finale hitleriana, si parla solo di ebrei sterminati. Dimentichiamo spesso, che non furono soltanto gli ebrei ad essere condannati alle camere a gas, bensì antifascisti, portatori di handicap (a tal proposito, segnalo questo articolo interessantissimo:http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/01/26/giornata-della-memoria-i-disabili-e-la-shoah-ai-giorni-nostri/856364/ ), Rom, Sinti etc. Motivazione? Erano diventati un peso per la società, erano una sottorazza («Un mondo imbastardito e «negrizzato» sarebbero perduti per sempre i concetti dell’umanamente bello e del sublime, nonché ogni nozione d’un avvenire idealizzato del genere umano» /«La concezione nazionale, razzista, riconosce il valore dell’umanità nei suoi primordiali elementi di razza. In conformità coi suoi pricipii, essa ravvisa nello Stato soltanto un mezzo per raggiungere un fine, il fine della conservazione dell’esistenza razzista degli uomini. Con ciò, non erede affatto ad un’eguaglianza delle razze, ma riconosce che sono diverse e quindi hanno un valore maggiore o minore; e da questo riconoscimento si sente obbligata ad esigere, in conformità con l’eterna Volontà che domina l’Universo, la vittoria del migliore e del più forte, la subordinazione del peggiore e del più debole» > Adolf Hitler nel Mein KampfLa mia battaglia). Il Giorno della Memoria è volto a ricordare le atrocità compiute. Ma, ultimamente mi chiedo: che senso ha, ricordare cosa subirono ebrei, Rom, Sinti, portatori di handicap etc. negli anni degli autoritarismi, quando oggi, nell’epoca in cui viviamo, assistiamo ad un razzismo più sottile? Nella millenaria storia della civiltà umana, abbiamo assistito a persecuzioni atroci (l’Europa del ’500 è un esempio «lodevole» di cui ci si ammazzava causa le diversità religiose: musulmani, ebrei, protestanti ugonotti francesi etc. erano tutte minacce all’idea diImpero universale che all’epoca impazzava in Europa; solo una fede doveva prevalere: quella cristiano – cattolica). Oggi, vedendo le tragedie di Lampedusa, quei poveracci provenienti da Paesi diversi sottoposti a veri e propri lavori forzati e sottopagati da gente che se ne approfitta, i disabili che spesso – nonostante i loro problemi – sanno affrontare la vita con molta più gioia rispetto a chi è (fortunatamente) esente da questi problemi… mi viene da pensare:

  • è razzista la persona che sostiene l’idea in cui gli immigrati devono andarsene dal nostro Paese, perchè rubano il lavoro, delinquono… Come se mafia, camorra, n’dranghetaSacra Corona Unita, le stragi degli anni di piombo etc. fossero opera di persone provenienti dal Nord Africa o da chissà dove; come se gli italiani fossero tutte persone disposte ad accettare il primo lavoro che si ritrovano sottomano (soprattutto: pagano tutti il biglietto dei mezzi pubblici quando li utilizzano, le attività commerciali fanno sempre lo scontrino… insomma: come se italiano fosse sinonimo dionestà);

  • è razzista quella persona che ti viene a chiedere: «e i disabili come fanno? Ci avete pensato a questo» solo per rinforzare la ragione nella propria tesi. Sicuramente, a tutti sarà capitato, almeno una volta nella vita, di incontrare persone lamentarsi delle isole pedonali perchè imporrebbero cambi nella propria vita quotidiana (cambi salutari dopotutto: anziché utilizzare la macchina, dovresti adoperare i mezzi pubblici oppure andare in bici o a piedi; insomma: quello che si faceva fino a mezzo secolo fa, quando i problemi ambientali erano quasi assenti) e cercano di «ristabilire la situazione» facendo leva sui disabili. Salvo poi dimenticarsene per il resto della propria vita;

  • quanti esempi potrei fare ancora. Comunque, la risposta a questi problemi è una: la solidarietà tra esseri umani. Parola che versa da tempo nell’oblio.

Oggi il razzismo è taciturno, sottile e subdolo. E’ molto più pericoloso di quello passato. Oggi, tanta persone che ricordano gli stermini, sono le medesime che da domani ricominceranno a prendersela con il«diverso» dei problemi attuali. Per dire: il colpevole è sempre un altro.

P.S.: ovviamente il titolo è un tentativo di provocazione. Chi ha letto l’articolo, sicuramente lo ha capito. Ma quanta gente si ferma al titolo?

Fonte: http://ilmalpaese.wordpress.com/2014/01/27/francia-negrizzata/