Stranissimo (e bellissimo) viaggio in Italia: “Napule mille culure”

DA VENEZIA AI CASTELLI ROMANIhttp://elnuevodia.altervista.org/stranissimo-e-bellissimo-viaggio-italia/

Doveva essere una delle ultime parti della rubrica Stranissimo (e bellissimo) viaggio in Italia, ma la morte di un grande artista della musica italiana e napoletana, Pino Daniele, mi ha fatto pensare che, forse, era meglio pubblicare subito questo post su Napoli. Un modo per ricordarlo, vivendo con l’immaginazione, la città di Napoli.


Cosa puoi dire di Napoli? Tante, troppe cose… Tralasciamo i luoghi comuni (città della camorra, della immondizia etc.) perchè, se dovessimo fare analisi del sangue e del DNA a ciascuna città del mondo, ne scopriremmo un bel po’ di scheletri nell’armadio. Quando arrivi a Napoli, ti ritrovi in una città che per secoli si è fregiata del rango di
capitale del Regno delle Due Sicilie, che ha conosciuto le dominazioni francese e spagnola. Ma, Napoli è anche democrazia: è stata la prima città in Italia a dotarsi del suffragio universale maschile ( moti del 1820 – 21), un’esperienza che la futura storia unitaria cancellerà, favorendo l’ingrato pensiero di un meridione che poco contribuì all’esperienza risorgimentale. Falso, come il revisionismo nel tempo ha dimostrato. Giusto per farsi un’idea, consiglio di leggere il libro «Una rivoluzione per la costituzione agli albori del risorgimento meridionale (1820-21) » di Maria Sofia Corciulo. Al di là di questo, la prima cartolina che ti si presenta della città è la seguente: vista del lungomare e, sullo sfondo, il Vesuvio. Il lungomare è ritenuto (secondo me a ragione) tra i più belli al mondo. L’aria che si respira è fantastica: senso di libertà, perchè non è permesso il transito ai veicoli motorizzati; ottimismo, perchè vedi tante facce allegre… Insomma, altro che città della camorra o della ‘monnezza. Napoli è divertente come il principe della risata Antonio de Curtis, in arte Totò; è bella come Sophia Loren (« I’m not Italian, I’m Neapolitan! It’s another thing!» / « Non sono italiana, sono napoletana! È un’altra cosa! » ), è sognatrice come lo era il Napoli di Maradona. E poi, mangi che è una meraviglia: sfogliatella a colazione e pizza margherita a pranzo o a cena. Napule  t’o raccontano Napule. Ad esempio, ti raccontano che nell’estate del 1889, il re Umberto I e la regina Margherita soggiornarono nella reggia di Capodimonte. La regina non aveva mai assaggiato la rinomata pizza napoletana. Così, chiamò il più famoso pizzaiolo dell’epoca: don Raffaele. Questi preparò tre diversi tipi di pizza: una con formaggio, sugna e basilico; una con aglio, olio e pomodoro; una con pomodoro, mozzarella e basilico. Quest’ultima piacque così tanto alla regina che il pizzaiolo la nominò Margherita in suo onore: non era stata inventata, semplicemente da ora in poi si sarebbe chiamata così. Quante cose si possono celare dietro un semplice piatto. Insomma, Napule è mille culure, come cantava Pino Daniele.

Bene, anche la tappa napoletana, dopo qualche giorno di vacanza, è terminata. Lungomare: fatto; Piazza del Plebiscito: fatto; Chiesa di S.Chiara: fatto; Vesuvio: fatto… Spero che non sia mancato nulla.

Il tour in Italia volge al termine. Ma tornerai, perchè non puoi non vedere Milano, Palermo e tante, tante altre bellezze del nostro territorio [continua]