IL MIO DISCORSO AL CIRCOLO PD DI CISTERNA: A SOSTEGNO DELLA MOZIONE CIVATI

Oggi sono stato al circolo PD di Cisterna ad esporre la mozione Civati. Ecco a voi il mio discorso. Leggendo noterete che parlo soprattutto di “quello che deve essere il PD” e non di quello che “deve essere l’Italia”. perchè, se prima non sistemiamo i problemi interni al partito, non potremo mai risolvere quelli del nostro Paese. Buona lettura:

“Il Partito Democratico è nato con l’obiettivo di diventare «il più grande partito riformista d’Italia». Il PD che invece stiamo conoscendo, è un partito che ogni giorno è attraversato da guerre tra correnti sempre più affamate, è un partito che non sa prendere decisioni forti (anzi, spesso le risposte sono contraddittorie) riguardo tematiche importanti per il destino del nostro Paese. Inoltre, qualcuno si è chiesto come mai, il PD è passato in questi anni da 12 milioni di elettori ai circa 8 – 9 del febbraio 2013? Qualcuno si è chiesto perchè c’è stato un drastico ridimensionamento nel numero dei tesserati? No. Eppure la risposta è molto semplice: il Partito Democratico ha perso il contatto con la realtà sociale di tutti i giorni. Siamo in un periodo di crisi economica. Una crisi che colpisce quegli ambiti che la sinistra ha sempre cercato di tenere vivi: i disoccupati, i giovani etc. A febbraio, abbiamo perso le elezioni più facili della storia. Dunque, il PD, per ripartire, deve tornare a svolgere una funzione storica e propria di ogni partito politico: essere uno strumento di intermediazione tra la società e le istituzioni. Ma ciò non deve avvenire solo quando servono i voti. Ciò deve avvenire tutti i giorni. Paradossalmente, siamo il partito che meno di tutti dovrebbe avere problemi di radicamento con i territori: abbiamo una struttura composta da circoli e federazioni che copre tutto il territorio nazionale. Ma la struttura bisogna farla funzionare, altrimenti è inutile! Nella stragrande maggioranza dei casi, i circoli vengono tenuti aperti solo in periodi elettorali (elezioni politiche, congresso etc.). Ciò porta le persone a scegliere altre strade, in primis il M5S. I circoli devono restare aperti tutti i giorni, bisogna dargli risorse adeguate, fornirgli una connessione internet etc.
Sicuramente questo è stato il ventennio di Silvio Berlusconi. Ma in questi venti anni siamo stati al governo anche noi. Soprattutto, abbiamo parlato alla gente un linguaggio che con la sinistra non c’entrava nulla: la bicamerale, abbiamo fatto passare l’idea che sostenere il Governo Monti fosse da responsabili, mentre era da irresponsabili andare subito al voto, vincere le elezioni e governare l’Italia con una maggioranza coerente. Non ci siamo accorti di un movimento di protesta che cresceva giorno dopo giorno etc. Adesso siamo al governo con Enrico Letta ed il PDL. Si tratta di un governo di larghe intese che più volte ci ha obbligato a votare in maniera fortemente contrapposta a quello che una forza di sinistra, come il PD, ha sempre sostenuto. In pillole: votiamo o rinviamo per salvare il governo. Insomma, siamo davanti ad una scelta: o votiamo Giuseppe Civati, e facciamo quindi ripartire la macchina, oppure, diamo il voto a qualcun’altro. In quest’ultimo caso, non cambierà nulla, e raggiungeremo un punto di morte prima o poi.”