RAZZISMO E ACQUA CALDA

I° PARTE > MANIFESTO DELL’ANTIRAZZISMO;

II° PARTE > RAZZISTI CON LE SPALLE AL MURO,

Nella prima e seconda parte ho evidenziato il ruolo di standardizzazione che le TV sono riuscite a realizzare tra le masse, favorendo un pensiero politico frutto non di studio accorto delle tematiche, bensì delle voci degli esponenti che più occupano l’etere. Non ho pensato però ad internet, al ruolo che social, testate giornalistiche online, spazi web produttori di bufale etc. sono riusciti a creare nel tempo. Prima di riprendere la demolizione di quel muro di mattoni e ignoranza sull’immigrazione, è necessario dunque spendere qualche parola anche sul web. Internet ha permesso nel tempo di aprire le porte dell’informazione e della comunicazione alla stragrande maggioranza delle persone del nostro pianeta. Ma ha favorito anche il fenomeno delle bufale, notizie inventate prive di fondamento, che però vengono spacciate per vere e rese virali sul web. Così, capiterà che un attore famoso muoia 5 o 6 volte nella sua vita, che 3 o 4 volte un rom di origine africana uccida un italiano usando come sicario un tunisino di origine cinese etc. Nella maggior parte dei casi, chi legge siti del genere (spesso privi di redazione e di tutti quei requisiti che permettono di riconoscere l’autenticità della testata) non si accerta della veridicità o meno dei fatti, ma la dà per scontata che sia attendibile. Ciò non va affatto bene per diversi motivi: 1) si inganna sé stessi; 2) nel tempo, a furia di leggere tali news, si crea nella nostra mente un pensiero fantoccio, frutto di falsità. Non dimentichiamoci poi di Facebook e Twitter. Concentriamoci solo sul secondo caso, in quanto lo ritengo più eloquente. Dunque, Twtter è per me un social network con molti vantaggi, soprattutto ti garantisce un aggiornamento costante di ciò che accade nel mondo. Ha però un difetto, se lo mescoliamo con la comunicazione politica: i 140 caratteri come limite per scrivere i post. E’ vero che i tempi sono cambiati ma, un conto è sentir parlare un Enrico Berlinguer, un conto è farsi un’idea leggendo due righe del proprio politico preferito. La sintesi estrema non permette di capire i pro ed i contro del pensiero (es.: “lo Stato finanzia gli immigrati, intanto gli alluvionati devono pagare le tasse” > non è un post di 140 caratteri, però nell’immediato non ci permette di pensare: è vero? Non è vero? Quale è la fonte? Etc. > cosa che invece andrebbe fatta). Insomma, internet è una comodità, ma come tutte le cose comode addormenta alcune parti di noi: in questo caso alcune sezioni dell’encefalo, che andrebbero invece tenute sveglie. Bene, torniamo all’opera di demolizione:

#GLIIMMIGRATIDELINQUONO

Mettiamola così: gli immigrati delinquono, dunque tutti gli italiani che risiedono all’estero sono criminali. Oppure diciamo anche: i francesi sono tutti snob, i tedeschi soffrono tutti di complesso d’accerchiamento, gli italiani sono tutti mafiosi. Siamo disposti ad accettare questi luoghi comuni? Io no, poi fate voi. Torniamo alla matematica e serviamoci, ancora una volta, del link di Tiscali (il cui contenuto tiene conto di quanto prodotto dall’UNAR): « Ldenunce contro gli italiani sono passate da 467.345 a 642.992 (con un aumento del 37,6 per cento), mentre quelle contro gli stranieri da 224.515 a 290.902 (con un aumento del 29,6 per cento).Il dato diventa ancora più significativo se lo si incrocia con l’andamento demografico dello stesso periodo 2004-1012. Infatti in questo arco di tempo la popolazione italiana è leggermente diminuita mentre il numero di stranieri presenti nel nostro territorio è passato da due milioni 210mila a quattro milioni 387mila. Il risultato è che a fronte di un aumento pari a circa il 100 per 100 del numero di stranieri, l’incremento delle denunce è stato inferiore al 30 per cento. A tutto questo va aggiunto un dato ulteriore: circa il 17 per cento delle denunce a carico degli stranieri si riferisce a un reato specifico del loro status, un reato, cioè, che gli italiani non posso compiere: la violazione della normativa sul soggiorno. In definitiva, se si effettua il confronto al netto di questa fattispecie, la media delle denunce a carico degli stranieri diminuisce ulteriormente» (fonte: http://notizie.tiscali.it/articoli/cronaca/14/10/30/immigrati-meno-reati-di-italiani.html ). In pillole: buoni e cattivi si trovano in tutti i gruppi della specie umana (la scoperta dell’acqua calda).

#GLIIMMIGRATIPORTANOMALATTIE

Ad esempio, abbiamo scoperto che gli immigrati portano l’ebola. Strano, perchè i casi che si sono registrati in Europa sono dovuti a persone europee che erano tornate dall’Africa dopo aver svolto una missione sanitaria contro il diffondersi del virus. Eppure questa voce qualche risultato lo ha prodotto: un danno di 10 milioni di euro nei confronti del Comune di Lampedusa. Cosa è successo? Semplicemente un genio ha deciso di fare un post su facebook, con il quale scriveva – a caratteri grandi e con immagini pronte a colpire l’emotività delle persone – che nell’isola era arrivata l’ebola. Così, in molti, appena hanno visto tale notizia, hanno deciso di disdire le loro prenotazioni turistiche ( a proposito di quanto scrivevo all’inizio di questo articolo). Per approfondire: http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/08/10/ebola-bufala-su-casi-a-lampedusa-chiederemo-10-milioni-di-risarcimento/1087332/. A noi però piace la suggestiva immagine dell’immigrato sul barcone che, dopo tanta fatica e paura arriva stanco, denutrito e disidratato sulle nostre coste e, in un colpo solo porta: delinquenza e malattie. Stiamo tranquilli: un malato di ebola (o di altre gravi patologie) non può resistere un viaggio intero su un barcone, morirebbe molto prima. Inoltre, chi arriva sulle nostre coste è sottoposto, da personale specializzato, a cure mediche. E’ più facile che il contaggio avvenga tramite aerei di linea. P.S.: ci spaventiamo tanto per l’ebola, ma la fame che colpisce molte zone depresse nel mondo fa molti più morti.

Il muro comincia a perdere i primi veri pezzi. Nel prossimo articolo forse cadrà definitivamente. #Seeyousoon! 😉