E’ un Dio che ricorda

Dio è morto

Si narra che siamo tutti corrotti dal peccato originale. Chissà cosa gli sarà saltato in testa a questo Dio misericordioso, nel decidere di condannare tutte le generazioni esistenti sulla Terra per l’errore di una coppia e la complicità di una mela e di un serpente. Chissà se anche lui si sarà fatto un esame di coscienza dopo aver letto Se un Dio esiste, dovrà chiedermi scusa in quel di Auschwitz. Probabilmente avrà capito di aver sbagliato, che non è stato giusto scaricare la punizione su tutte le persone del pianeta per l’insipienza di Adamo ed Eva. E se proprio se ne sarà accorto del suo errore, del suo essersi lasciato guidare dalla rabbia, mi auguro che abbia una memoria bella grande, o perlomeno un registro con i nomi delle persone a cui chiedere scusa, una ad una, che hanno lasciato ingiustamente e troppo presto la vita terrena. Che sia chiaro a tutti: non c’è Regno dei cieli che tenga nel lasciar morire bambini soffocati dal gas nervino o caduti dentro un pozzo, nel vedere persone umiliate fino alla morte da loro simili per motivi etnici o religiosi, nell’assistere a violenze sessuali sulle donne per “amore” o “divertimento”. Certo sarà un lavoro lungo, perché secoli e secoli di guerre, pestilenze e calamità varie hanno generato milioni, forse miliardi di vittime. Se però questo Dio ha una sua coscienza e memoria, questa sua opera di pentimento dovrà farla. Qualora non fosse così, non mi resterà altro che dare ragione a ciò che canta Francesco Guccini in Dio è morto.

Articolo del sottoscritto pubblicato qui: Locomotiv