Un pericoloso gioco d’azzardo

gioco d'azzardoL’ennesimo azzardo di Matteo Renzi lo ha portato alla sconfitta il 4 dicembre. Il contesto politico in cui viviamo richiedeva, invece, molto tatto. Nel momento in cui i populismi crescono pericolosamente un po’ ovunque (vedasi Front National e Donald Trump), personalizzare il referendum costituzionale è stato un azzardo che potrebbe portare l’Italia nel novero dei Paesi governati dai partiti anti – sistema, a cominciare dal M5S. Il risultato del 4 dicembre ha regalato forti emozioni per i soggetti interessati. Il PD, contro tutti, ha saputo vincere solo in Emilia Romagna e Toscana. È forse la conferma definitiva di un partito che ha deciso di investire tutto su Matteo Renzi, sacrificando le risorse territoriali. Emozioni che permettono alla Lega Nord di consolidare il suo ruolo di prima forza politica di destra e al M5S di cominciare a bussare alle porte di Palazzo Chigi, anche a costo di accettare l’Italicum. Siamo entrati in un nuovo scenario: la nascita del Governo Gentiloni, figlio dei 1000 giorni e del rifiuto tattico, da parte delle altre forze politiche, di partecipare ad una convergenza più ampia. La scelta di Paolo Gentiloni ha il giusto mix di esperienza e responsabilità. Il premier non ha nascosto che forse il mandato non arriverà a scadenza naturale, ma ha messo il Parlamento davanti al fatto compiuto. L’agenda degli impegni è fitta: nuova legge elettorale, Mezzogiorno, appuntamenti internazionali e molto altro. Il Governo non sarà una eventuale e tranquilla transizione verso nuove elezioni politiche. Lavorerà tanto, consapevole che dovrà farlo bene e incidendo positivamente sui cittadini italiani, che non si potrà più forzare la mano come nell’era Renzi, tutt’altro che finita. La posta in gioco è molto alta: un governo in mano alle forze della rabbia.

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