IL CROLLO DEL MURO… DEL RAZZISMO

(5° ed ultima parte)

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Eccoci alla fine di questo lungo percorso durato 5 puntate. Abbiamo cominciato evidenziando contraddizioni storiche nel nostro modo di pensare, per passare poi a smontare – passo dopo passo, parola dopo parola – ogni pensiero e luogo comune sugli immigrati. Non si tratta di schierarsi dalla parte degli uni o degli altri, bensì di dire le cose come stanno, che la radice dei nostri problemi sociali ed economici va ricercata in altri ambiti, ma non in quello dell’immigrazione (intesa come odio razziale a prescindere). Siamo il Paese dove la criminalità organizzata è forte, dove l’evasione fiscale è tra le più alte al mondo, dove la burocrazia comanda ed impedisce il progresso… Insomma, se si avesse un millesimo di quella cattiveria rivolta verso gli immigrati nelle questioni storiche della nostra penisola, il passo in avanti sarebbe notevole. Diceva Indro Montanelli: «Siamo tolleranti e civili, noi italiani, nei confronti di tutti i diversi. Neri, rossi, gialli. Specie quando si trovano lontano, a distanza telescopica da noi ». Rendiamoci conto che in un periodo storico come il nostro, ove la globalizzazione è in continua affermazione, pensare di poter vivere ognuno a casa propria (i cinesi in Cina, gli italiani in Italia etc.) è impossibile, perchè le persone vogliono viaggiare, cambiare stile di vita, lavorare al di fuori del proprio Paese natio, fuggire da massacri e persecuzioni… Cerchiamo di capire che l’integrazione è ricchezza per tutti e non solo per una parte, che se oggi molti vengono a cercare lavoro «a casa nostra» è perchè siamo stati artefici di un processo storico ove il colonialismo, lo sfruttamento, le guerre che (soprattutto) noi Europei abbiamo portato in quei Paesi hanno realizzato conseguenze disumane che, ancora oggi, fanno sentire tragici i loro effetti. Detto questo, andiamo a smontare gli ultimi luoghi comuni.

#CASEPOPOLARIPRIMAAGLIIMMIGRATI

Premesso il fatto che tutti hanno diritto di vivere in un alloggio dignitoso, è necessario dire le cose come stanno. Per smentire questo luogo comune, sintetizzeremo il seguente articolo: “Case popolari agli stranieri a scapito degli italiani, vero o falso?» (articolo integrale qui: http://blog.you-ng.it/2012/11/04/case-popolari-agli-stranieri-a-scapito-degli-italiani-vero-o-falso/ ):

  • «a vedersi assegnare un alloggio, sono più spesso gli italiani rispetto agli stranieri, con il rapporto di 1 a 5 per le famiglie italiane e 1 a 10 fra gli stranieri che ne fanno richiesta. Secondo le graduatorie infatti, le fasce privilegiate sono rappresentate dagli anziani, dagli invalidi e dai nuclei uni personali e monigenitoriali. Tra le maggiori problematiche riguardanti gli immigrati, una delle più importanti è sicuramente quella della mancanza di alloggi adatti alle famiglie numerose straniere che richiedono una casa popolare »;
  • «Ho cercato poi qualche graduatoria nei comuni e vedo che, per lo più,le case sono  assegnate agli italiani  rispetto che non agli stranieri o quanto meno non trovo nessun elenco illimitato di nomi arabi , ma al più riscontro alternanza. Basta cercare le graduatorie delle case popolari  dei singoli comuni semplicemente con google o qualsiasi altro browser ».

Forse qualche luogo comune lo abbiamo dimenticato, ma nel complesso il muro del razzismo lo abbiamo demolito. Se però avete altri «strani pensieri» da segnalare, c’è la bacheca dei commenti (saremo ben felici di rispondere a qualsiasi questione logica e non pregiudizievole ).

Abbiamo imparato a volare come gli uccelli, a nuotare come i pesci, ma non abbiamo ancora imparato la semplice arte di vivere insieme come fratelli.
MARTIN LUTHER KING

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