L’EUROPA IN TERZA PERSONA

Mazzini nell’ ‘800 sosteneva che l’Italia, per diventare UNA, INDIPENDENTE e REPUBBLICANA dovesse dar vita ad una Rivoluzione di popolo, basata sulle sue sole forze. Quindi, senza l’aiuto straniero. Non è stato così: i moti del 1820 – 21, del 1848 e le tre guerre d’indipendenza hanno sempre visto la necessità di un intervento straniero (La Francia di Luigi Filippo prima [che non intervenne rispettando il principio di “non esportare la Rivoluzione al di fuori dei confini francesi] e quella di Napoleone III al momento dell’avvenuta unificazione, lo Stato del Piemonte [l’Italia unita è in realtà un allargamento dell’allora Regno di Sardegna, ricordiamocelo bene] etc. ). Quando abbiamo provato a fare le cose da soli, nella stragrande maggioranza dei casi non abbiamo fatto bella figura (si pensi alla battaglia di Adua del 1896). La stessa Liberazione del 25 aprile 1945 è figlia si della lotta partigiana, ma un contributo notevole è venuto anche da coloro che, dall’8 settembre 1945 erano diventati i nostri nuovi alleati: GRAN BRETAGNA, STATI UNITI etc.

Dopo la Liberazione, e più in generale dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale nel resto del pianeta (conclusasi il 15 agosto 1945, quando l’Imperatore Hirohito annunciò la resa del Giappone), si cominciò a parlare concretamente di un nuovo ordine mondiale. Il 9 maggio del 1950, l’allora Ministro degli Esteri del Governo francese, Robert Schuman, pronunciò un discorso con il quale per la prima volta si parlava di una Europa come unione economica e, in futuro, anche politica tra i vari Stati europei. A questo progetto l’Italia entrò come Paese fondatore (1951: Trattato di Parigi, 1957 Trattati di Roma, 1965: Trattato di fusione etc. ). In pillole: l’Italia, come tanti altri Stati europei, avrebbe ceduto parte della propria sovranità (si pensi alla Lira sostituita dall’Euro) allo scopo di perseguire insieme determinate politiche.

Di tutto quanto quello che ho scritto si tengano presenti le due parole: STATO FONDATORE. Può uno Stato fondatore dell’Unione Europea dire “intervenga l’Europa”, utilizzare cioè una espressione in terza persona, come se noi non ci fossimo dentro? Personalmente ritengo che sia sbagliato. Ritengo che sia un modo per coprire le nostre incapacità. Perchè l’Italia non è in grado di perseguire da sola una POLITICA DI IMMIGRAZIONE E DI ACCOGLIENZA (eppure siamo un popolo figlio di tante culture che hanno occupato la nostra penisola (Greci, Romani, Fenici, Spagnoli, Francesi, Austriaci, Mori etc.); perchè l’Europa non la ascoltiamo quando ci dice che SIAMO TRA GLI ULTIMI PAESI AD UTILIZZARE I FONDI COMUNITARI; perchè l’Europa non la ascoltiamo quando ci dice di cominciare a pensare ad una POLITICA DI DECARBONIZZAZIONE e, in generale, A TUTELA DELL’AMBIENTE. Noi non diamo ascolto all’Europa quando ci dice che SIAMO TRA GLI ULTIMI PAESI A REALIZZARE POLITICHE GIOVANILI DI STAMPO COMUNITARIO etc.

Vogliamo utilizzare la terza persona? Perfetto,allora:

– che l’Europa intervenga nella politica di immigrazione, allo scopo di creare finalmente un corridoio umanitario;

– che l’Europa intervenga a combattere l’evasione fiscale, visto che noi non siamo capaci a sconfiggere questo maledetto male;

– che l’Europa intervenga a sconfiggere N’DRANGHETA, CAMORRA, MAFIA e tutte le forme di criminalità organizzata che da 150 anni ci portiamo dietro;

– che l’Europa intervenga ad attuare una politica di riforma della giustizia, affinchè i processi siano giusti e celeri (d’altronde, noi sappiamo parlare solo del processo di una sola persona);

– che l’Europa intervenga ad attuare una politica di ridimensionamento della disoccupazione giovanile e non;

– che l’Europa intervenga in ogni settore della vita politica, sociale, culturale, economica etc. della vita italiana, perchè  noi DA SOLI NON SAPPIAMO FARE NULLA.

O meglio, sappiamo scaricare su altri le colpe della nostra incapacità.

E questo non è bello nel Paese della Costituzione più bella al mondo, del patrimonio artistico, culturale e paesaggistico più elevato del globo etc.

Ecco, la Costituzione: forse è l’unica cosa veramente bella e giusta che siamo riusciti a fare da soli.

Perchè non si può un giorno chiedere l’intervento dell’Europa, e l’altro chiedere di uscirne.

SCUSATE LA LUNGHEZZA.