LEGGE ELETTORALE: TUTTO CIO’ NON E’ NORMALE. AFFATTO.


Il 3 dicembre la Consulta si esprimerà sulla legittimità o meno della legge elettorale attuale (il famoso Porcellum). Se il parere sarà negativo, da quel giorno il nostro Paese si ritroverà senza uno strumento democratico fondamentale: la modalità attraverso cui vengono eletti i nostri rappresentanti politici in Parlamento. Almeno che, non venga approvata una nuova legge elettorale nei prossimi giorni. «Lasciate ogni speranza …» scriveva un tal Dante Alighieri. E, come dice Maurizio Crozza: «E’ durata di meno la seconda guerra mondiale; ma per cambiare la legge elettorale c’è bisogno dell’arrivo dei partigiani?». Figurarsi quindi se si troverà l’accordo ora. Eppure, la questione comincia a diventare anche comica. In modi diversi, M5S e Partito Democratico sembrano intenzionati a chiuderla entro il 2013. Ma è necessaria una maggioranza parlamentare, che al momento manca. E poi, attenzione, ho detto sembra. L’ultimo tentativo del PD, introdurre il doppio turno, ha visto mancare i voti decisivi da M5S e PDL. Ciò fa capire che la legge elettorale sarà approvata solo il giorno in cui tutte le rappresentanze politiche presenti in Parlamento la interpreteranno come una legge che gli porterà vantaggi. Al M5S al momento (sarebbe inutile dirlo), fa più comodo il PORCELLUM: molti parlamentari sono stati eletti con un numero di voti, quello delle Parlamentarie online, che neanche toccava le tre cifre. Quindi: come potrebbero molti ricandidarsi per un secondo mandato, se non sono ben radicati con il territorio di appartenenza? A ben poco servirebbero le capacità comunicative di Grillo. Mi si dirà: il M5S ha presentato una sua proposta di legge elettorale. Verissimo, i grillini hanno proposto una legge dove l’elettore può apporre un voto positivo a chi intende promuovere in Parlamento, e uno negativo a chi ritiene invece immeritevole di tale «privilegio». Una proposta dal sapore di social network, che comunque è un controsenso: perchè presentare un disegno di legge su tale tematica e dichiarare, poco dopo, che la legge elettorale la cambierà il movimento una volta al governo? Quest’ultima è una dichiarazione di favore al sistema di matrice leghista, che distrugge tutte le buone intenzioni. Certo, non che gli altri partiti se la passino meglio. Il PD, dopo aver incassato un risultato minoritario sulla proposta precedentemente citata, ora sembra che stia virando verso un ritorno al Mattarellum. Almeno questo si evince dalle dichiarazioni di tre candidati alla segreteria: Gianni Cuperlo, Matteo Renzi e Giuseppe Civati. E’ la politica dei voltagabbana. Al di là del fatto che, qualche tempo fa, un parlamentare, Roberto Giachetti, aveva presentato una mozione in tal senso, ovviamente respinta dal governo delle larghe intese. Ma, fino a ieri, di quei 3 solo Civati aveva espresso un parere favorevole. Adesso piano piano il PD «sta cambiando idea».

In sintesi: tutto ciò non è normale. Affatto.